Sapete che un marchio non può entrare in conflitto con le Specialità Tradizionali Garantite (STG)?
In questo articolo parliamo di:
Così stabilisce l’articolo 7, paragrafo 1, lettera l del Regolamento del Marchio dell’Unione Europea, in base al quale:
“I marchi che sono esclusi dalla registrazione conformemente alla normativa dell’Unione relativa alla protezione delle specialità tradizionali garantite o ad accordi internazionali in materia riconosciuti dall’Unione”.
Ciò significa che deve essere respinta la registrazione di una domanda di marchio dell’Unione Europea o annullata la registrazione di un marchio dell’Unione Europea se in conflitto con una STG.
Cosa sono le STG, le Specialità Tradizionali Garantite
Le STG sono nomi che si riferiscono a prodotti che vantano caratteristiche tradizionali o per il loro processo di produzione e/o trasformazione oppure per la loro particolare composizione. Si tratta di un riconoscimento dato dalla UE che deve rispettare un rigido disciplinare. Parlare quindi di “marchio STG” è tecnicamente sbagliato.
Due esempi di Specialità Tradizionali Garantite in cui la caratteristica della tradizione è legata al metodo di produzione sono il famoso prosciutto spagnolo “Jamón Serrano”, ottenuto grazie ad un particolare metodo di salatura e stagionatura, e la nostra amatissima “pizza napoletana”, solo se prodotta con determinati ingredienti ( tra i quali l’olio extravergine di oliva e i pomodori pelati e/o pomodorini freschi) e con un particolare procedimento (tra le regole vi è quella che l’impasto debba essere lavorato solo a mano e che debba riposare almeno due ore).
Per restare in ambito italiano, anche la “mozzarella” ha ottenuto il riconoscimento di STG: deve trattarsi esclusivamente di un formaggio a pasta filata fresca, derivato esclusivamente da latte vaccino intero e che rispetti un particolare processo di produzione (descritto nel disciplinare).
Perché queste specialità sono definite “tradizionali”
La risposta è che si tratta solo di prodotti dei quali sia possibile dimostrare un uso sul mercato per un periodo di tempo che permette di tramandarne le conoscenze da una generazione all’altra; il periodo di tempo utile viene individuato in almeno 30 anni.
Che differenza c’è tra STG, DOP e IGP?
Sono tutti segni ideati dall’Unione Europea per promuovere e proteggere i prodotti agricoli e alimentari di qualità.
il DOP è la Denominazione di Origine Protetta e punta a tutelare gli alimenti prodotti in un determinato territorio, le cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente a un particolare ambiente geografico ed ai suoi intrinseci fattori naturali e umani e le cui fasi di produzione si svolgono nella zona geografica delimitata.
l’IGP è l’Indicazione Geografica Protetta: è un nome che identifica un prodotto originario di un determinato luogo alla cui origine geografica sono essenzialmente attribuibili una data qualità, notorietà o altre caratteristiche e la cui produzione si svolge per almeno una delle sue fasi nella zona geografica definita.
La STG, come detto sopra è la Specialità Tradizionale Garantita.
La regola di non registrabilità vale anche nei confronti dei DOP e IGP.
L’Italia primeggia da anni per quantità di prodotti nelle tre categorie.
Consigli da seguire prima di registrare un marchio
Come vedete, è indispensabile che un marchio non entri in conflitto sia con marchi anteriori identici e/o simili, ma anche con un nutrito elenco di segni distintivi anteriori, tra i quali, appunto le STG.
Esiste un elenco delle STG in ambito europeo che sarebbe opportuno consultare prima di registrare il proprio marchio.
Il suggerimento è ancora una volta quello di far condurre verifiche approfondite da esperti del settore prima di depositare la domanda di registrazione di marchio! Solo lui vi saprà dare tutte le informazioni corrette e necessarie ;-).
Lo Studio Legale dell’Avv. Eva Troiani è a disposizione per effettuare le ricerche di anteriorità su un marchio, anche in tutto il mondo. Contattateci!


Hai trovato interessante questo articolo? Condividilo!