Sono numerose le circostanze in cui può sorgere l’interesse a conoscere il valore del marchio. Tra queste, molte ipotesi di operazioni contrattuali ed economiche che riguardano questo segno distintivo, quali ad esempio contratti di cessione o licenza aventi ad oggetto il marchio, oppure operazioni societarie quali fusione o acquisizione, se una o entrambe le società coinvolte siano titolari di marchi.
In questo articolo parliamo di:
La necessità di stabilire la valutazione di un marchio di tipo economico può sorgere anche in presenza di una controversia, ad esempio quando vi sia la richiesta di risarcimento dei danni nel corso di una causa per contraffazione e sia, quindi, necessario quantificare il valore economico del marchio per poi poter quantificare il danno.
Valutare un marchio: quali fattori incidono
Nella valutazione di un marchio aziendale o commerciale, a livello economico, si considerano una serie di fattori tra i quali:
- Le spese sostenute per la registrazione
- La distintività del marchio (ha sicuramente più valore un segno originale e distintivo di uno descrittivo e facilmente oggetto di contraffazione)
- la difesa e il mantenimento in vita del marchio (se ha ricevuto contestazioni e quale è stato l’esito)
- l’ “anzianità” del marchio (da quanti anni è sul mercato)
- il grado di conoscenza dello stesso presso il pubblico e le spese pubblicitarie effettuate dal suo titolare (quanto è riconoscibile presso un pubblico in target)
- la quota di mercato detenuta dal marchio e la fedeltà dei consumatori.
Il sistema delle royalties come calcolo del valore del marchio
Esistono vari sistemi per calcolare il valore di un marchio: tra i più frequenti possiamo annoverare quello del tasso di royalty e il metodo del “royalty relief”.
Tasso di royalty
Coloro che seguono il sistema del tasso di royalty ritengono che il valore del marchio corrisponda alle royalties che si otterrebbero concedendo in licenza il marchio. Il tasso di royalty viene identificato attraverso la comparazione con transazioni omogenee di mercato.
Metodo “royalty relief”
Secondo il sistema del “royalty relief”, il valore del marchio corrisponderebbe all’ammontare totale delle royalties che – in un determinato lasso temporale – il titolare del marchio sarebbe stato costretto a versare ad un terzo se non fosse stato il titolare ma avesse avuto solo la facoltà di utilizzare il marchio.
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